venerdì 1 maggio 2015

Trame e opinioni: La Gorgone e il cavaliere di Deborah Simmons

Titolo: La Gorgone e il cavaliere. Serie De Burgh #2
Autore: Deborah Simmons
Casa editrice: Harlequin Mondadori
Collana: I Grandi Romanzi Storici
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Costo: /












Trama

Inghilterra, 1273. Pur sapendo che Elene Fitzhug ha ucciso a sangue freddo il precedente marito durante la prima notte di nozze, Geoffrey de Burgh non ha altra scelta che fare di lei la sua sposa. Per mettere fine all'annosa faida tra la sua famiglia e quella della ragazza, re Edoardo ha infatti disposto che uno dei figli del conte di Campion debba prenderla in moglie. Deciso a fare buon viso a cattivo gioco e a non prestare fede alle dicerie che corrono sul conto della donna, Geoffrey si presenta al castello di lei. Ma quando la incontra le sue già minime aspettative subiscono un duro colpo: scarmigliata, malvestita e con un comportamento a dir poco selvaggio, Elene sembra una Gorgone uscita dal peggiore degli incubi, e oltretutto è palesemente intenzionata a non lasciarsi ingannare dalla gentilezza e dai modi raffinati dell'uomo che vogliono appiopparle come marito... 


Il commento di Iaia
Il titolo ricama i protagonisti. 
Lei, Elene Fitzhug, è una donna con un passato psicologicamente doloroso. Rimasta orfana della mamma quando era ancora molto piccola, ha dovuto capire che per sopravvivere deve farsi vedere come una persona forte, caparbia, testarda, orgogliosa, a cui è meglio stare lontani se non si vuol correre il rischio di farsi molto male. Il padre, Clarence, è un violento, disinteressato completamente a lei, che la venderebbe al miglior offerente se questo portasse denaro e potere nel maniero dove vive, ma quando muore, la situazione sia economica che gestionale del castello è in grave crisi. Elene si ritrova così sposata contro la sua volontà, a un uomo che la violenta durante la prima notte di nozze, costrngendo lei a ucciderlo per legittima difesa. A questo punto, il re Edoardo pretende che la nostra protagonista si risposi con uno dei fratelli De Burgh. La scelta ricade su Geoffrey, un uomo bello, aitante, che accetta con rassegnazione il destino che lo aspetta. E' un uomo colto, che ama ponderare sui problemi e che spera sempre di evitare la violenza, ma tutto ciò che lo circonda nel castello dei Fitzhug mette a durissima prova la pazienza del protagonista.
Soltanto con il suo comportamento riuscirà a placare le sfuriate, gli atti di ribellione, le parole taglienti di Elene, che nel frattempo rimane stupita del comportamento del marito nel rendersi conto che non tutti gli uomini sono come suo padre e come il suo primo marito.
Per più della metà del libro si parla del comportamento dei due protagonisti. Secondo me alcune pagine sono di troppo, ma credo che la Simmons abbia voluto far capire al lettore quanto Elene abbia sofferto e come un po' alla volta si ricreda su Geoffrey e come quest'ultimo riesca a capire la moglie vedendo i piccoli e continui miglioramenti nella convivenza.
Viene d'istinto fare un raffronto tra Geoffrey e suo fratello Dunstan, l'eroe del 1° volume della saga. Due caratteri molto diversi, ma uniti da un profondo affetto, tanto da correre in aiuto per sostenersi a vicenda.
Anche se Elene è proprio una catastrofe come donna, a me ha ispirato subito simpatia. Avevo capito d'istinto che il suo modo di fare era solo per salvaguardare se stessa ed era mossa dalla paura che le potesse succedere qualcosa di terribile. Lui, ha una pazienza infinita, è un po' arrogante e saccente nei suoi pensieri, e ciò dà un po' fastidio, ma quando scopre di aver sbagliato ha la capacità di chiedere scusa e riconoscere i suoi errori.
Insomma un libro piacevole. Si sarebbe ottenuto lo stesso risultato se fosse stato meno ripetitivo in alcune parti.

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