venerdì 29 maggio 2015

Trame e opinioni: Una luce improvvisa di Garth Stein

Titolo: Una luce improvvisa
Autore: Garth Stein
Casa editrice: Piemme
Pag.: 433
Costo: 18,50













Trama
È un pomeriggio d'estate e Trevor Riddell è in viaggio verso Seattle con suo padre. Viaggiano in silenzio: Trevor, quattordicenne, pensa ai genitori che si stanno separando, e gli sembra una cosa impossibile. Suo padre Jones guida, e intanto pensa al proprio fallimento economico, a sua moglie che si è allontanata, e alla grande casa di famiglia, dove ora è diretto con il figlio per un motivo che conosce soltanto lui. Lì, tra le mura di Riddell House, una immensa magione nei boschi, ormai mangiata dall'edera, fatta di mille stanze, sale da ballo e salotti un tempo sempre illuminati, si è svolta la storia dei suoi avi - piena di luci e bagliori, ma anche di ombre e oscurità. Una storia che comincia con il bis-bis nonno Elijah, barone del legname, colpevole di aver sventrato le foreste americane, ai primi del '900, accumulando una fortuna immensa. E continua con i suoi figli e i figli dei suoi figli, vite splendide o spezzate, avvolte nel mistero del tempo, consumate tra errori, amori sbagliati, sogni troppo grandi. Spetterà al giovane Trevor, nella lunga, magica estate che lo aspetta, gettare luce sui misteri di Riddell House, e aiutare suo padre a riconciliarsi con il passato della sua famiglia, scoprendo che cosa ha avvelenato a poco a poco i suoi membri, per generazioni, come una maledizione.


Il commento di Patrizia

"Tutto è oscurità finché non impara a vedere. 
Tutto è silenzio finché non impara a sentire. 
Tutto è quiete finché non impara a muoversi."

Una luce improvvisa è un romanzo dalle mille sfaccettature, con una trama intrigante che mescola elementi tipici dei romanzi gialli, thriller e paranormal. 
La storia è ben strutturata, i personaggi ben delineati.
La trama non contiene cedimenti, scorre perfettamente in equilibrio tra le vicende attuali dei protagonisti e il lento svelarsi del passato, senza scadere mai nel banale, i capitoli brevi scorrono velocemente e si riesce a portare a compimento la lettura in pochissimo tempo.
L'intera narrazione è ricca di descrizioni particolareggiate della foresta, trasudanti di sentimenti, tanto che sembrano far vivere gli alberi tramite le parole ed è un qualcosa di incantevole.
I personaggi sono delle figure complesse, caratterizzate dalla presenza di un'indole e un carattere piuttosto elaborato, il che li rende ancora più reali. In questo modo l'interesse nella lettura rimane sempre più acceso, in un crescendo di curiosità, perché ad un certo punto il mistero deve essere scoperto.
Il vero protagonista dell'intera vicenda, chi da sempre muove le fila è Ben, che in realtà non è fisicamente presente, in quanto fantasma. Sono i suoi ricordi che permettono alla storia di avere un senso. La voce narrante è Trevor, 14 anni, che racconta dell'estate che passa insieme al padre nella proprietà di famiglia: Riddell House.

La storia di una famiglia attraverso generazioni intere che viene ripercorsa attraverso le indagini del giovane Trevor alla ricerca della verità su quella casa e delle sue origini tenute nascoste a lungo da questo debole padre. Trevor è un ragazzino intelligente, perspicace, divoratore di libri  (per cui non può che piacerci), vittima delle circostanze, un allontanamento tra i genitori, forse preludio di un divorzio, a causa dei problemi economici del padre Jones.



Anche gli altri personaggi sono ben caratterizzati, adorerete lo strambo nonno Samuel, con le sue t-shirt anticonvenzionali, resterete affascinati dalla zia giovane e carina, resterete delusi e amareggiati dal comportamento di questo padre/figlio privo di midollo.
Trevor, indagando nel passato della famiglia conoscerà  finalmente nel profondo suo padre e la pesante eredità che grava su di lui e sulla proprietà, e riuscirà così a comprenderne le paure e debolezze (un passaggio singolare all'età adulta), scoprirà le verità che hanno lacerato gli animi dei suoi cari e dovrà lottare con forza e determinazione per capire ciò che è giusto fare per salvare se stesso e i suoi cari.

"Non vediamo le cose per come sono, ma per come siamo."
Faremo un ripasso della storia dei primi del ‘900. Troverete bellissime descrizioni, la foresta vive attraverso le parole dell'autore creando una forte empatia. Riddell House, una grande magione costruita interamente con i tronchi di alberi secolari strappati alla foresta è il seme di una maledizione, è il castigo che colpisce la potente famiglia fino all'estinzione del debito. Quando si distrugge la natura, si annienta la bellezza e purezza della natura stessa  si viene puniti …  anzi maledetti. 
"A volte è meglio ricominciare tutto daccapo. Ogni giorno come se fosse il primo. Vivendo sempre nel presente, sgravati dal peso doloroso del passato. Alcuni di noi si trascinano dietro i propri misfatti come enormi uccelli morti appesi al collo; condanniamo noi stessi a raccontare a ogni sconosciuto che incontriamo la storia dei nostri tormenti e delle nostre manchevolezze, nella speranza di essere un giorno perdonati, fingendo di trovare una sola persona capace di guardarci fingendo di ignorare i patetici uccelli morti che pendono dal nostro collo."

Vi lascio alla lettura di questa meraviglia con questo pensiero del giovane Trevor:


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