venerdì 16 ottobre 2015

Trame e opinioni: Solo non si vedono i due liocorni di Amabile Giusti

Titolo: Solo non si vedono i due liocorni
Autore: Amabile Giusti
Casa editrice: self
Pag.: 238
Costo: 1,99 ebook














Trama
Alice ha undici anni, è una ragazzina riservata che scrive favole e coltiva il desiderio di interpretare il ruolo della Madonna durante la festa religiosa più importante del paese. 
Nico ha quattordici anni, è stato bocciato per l'ennesima volta ed è segretamente innamorato di Mara, una sua compagna di scuola. 
Sullo sfondo di un sud geograficamente impreciso ma caratteristico, alla fine degli anni '80, nel corso di un'estate caldissima, nasce e si evolve la parabola dell’amicizia tra due ragazzi diversi tra loro ma accomunati dallo stesso disincanto. Due anime ferite, nonostante la giovane età, ma intensamente coraggiose, che combattono per realizzare i propri sogni e cedono alla vita un tributo d'innocenza in cambio del diritto a diventare grandi. 
Una storia delicata, cruda e romantica, dolce e spietata, che parla di amicizia, di amore, di famiglia, di dolore e di speranza.

e mezzo

Il commento di Chiara

L’atterraggio dalla fantasia alla realtà non fu indolore. Non lo era mai.

Da piccola quando canticchiavo questa filastrocca pensavo spesso ai poveri due liocorni messi da parte così facilmente. Amabile Gisuti ne ha fatto i due protagonisti di questo libro. Due amici, di un’amicizia nata per caso, per riconoscenza di appartenere alla stessa razza: gli esclusi, i non capiti.

Era piccola, e sembrava un coniglio impaurito. 
Sembrava anche di vetro, no, di cristallo, di quello più sottile, 
che basta una spinta e grandina cocci.
Gli fece pena.
Non perché fosse un ragazzino portato per la compassione nei confronti degli estranei, 
ma perché gli ricordava se stesso.

Alice ha 11 anni e una famiglia strana: il padre disperso e mai conosciuto, la madre considerata una poco di buono in paese e che sforna figli ciclicamente, una sorellastra arrabbiata con il mondo che quando va bene non la considera, un patrigno che suo padre proprio non è. La sua vita è scandita dalla solitudine e dall’aridità affettiva, finché in Nico, quasi senza accorgersene, ritrova un amico, di quelli veri.

Nessuno le dava la mano da undici anni, 
e undici anni sono un secolo quando se ne hanno soltanto undici.

Nico, 14 anni, e tutto il peso del mondo sulle spalle. Si sente in colpa perché sua madre è morta di parto dandolo alla luce, e suo padre non ne fa mistero quando scambia la sua faccia e la sua schiena per un pungiball, quando scarica su quel suo figlio ragazzino tutto il rancore covato in una vita intera, vissuta al limite dell’accettabile.

Voleva avere una vita normale,
 voleva avere quattordici anni almeno una volta. 
Fottuti, stupendi, quattordici anni.

Ambientato in un paesino del Sud Italia negli anni ottanta, viene descritto uno spaccato di realtà ai margini sociali, situazioni difficili ma purtroppo molto reali ancora oggi. La diffidenza, il parlare alle spalle, il giudicare le persone in base al background sociale, tutto descritto molto bene, mi sembrava di passeggiare con loro in quel paese afoso. Il punto di forza di questo libro però sono i personaggi, non solo i protagonisti, anche i secondari. Sono caratterizzati benissimo, a volte mi pareva di averli davanti agli occhi, ognuno con le proprie debolezze ma anche con i propri punti di forza. La figura di Don Franco, ma anche Chicchina, Mara, Dante, Sunny, tutti quanti. L’autrice è riuscita a farmi immergere nella storia, nei luoghi e nei suoi protagonisti.

Però è vero che a volte la gente è cieca, o forse fa finta di non vedere, 
perché se vede deve fare e molti hanno paura di fare.
 Non mi sorprendo, sapete. 
Se Dio è così, se è uno che se ne frega pure che vede cose da accapponare la pelle, 
perché le persone dovrebbero comportarsi meglio di lui?

Leggere questo libro non è stato semplice. I temi trattati lasciano l’amaro in bocca, perché sono molto realistici e anche i comportamenti delle persone. Lo stile è impeccabile, non ho riscontrato errori. Però ci ho messo tempo, non è scorrevole, credo anche perché è una storia che va letta adagio, capendone bene ogni risvolto. Un libro non facile ma che consiglio a tutti, anche solo per il finale che mi ha lasciata a bocca aperta. Consigliatissimo.

E quando non si ha niente da perdere non c’è niente che non si possa dire e fare, e tutto ciò che arriva è un guadagno, e anche se è una perdita è un guadagno lo stesso.

2 commenti:

  1. Ehii Chiara!! :)
    lo sai che io non sono proprio il tipo che in genere legge queste storie, vero? XD
    però la sensibilità con cui hai scritto questa recensione mi ha fatto sentire come se fossi affacciata a una finestrella e avessi intravisto qualcosina che mi ha quasi quasi incuriosita....Alice e Nico mi fanno una grande tenerezza!
    xoxo

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    Risposte
    1. non è un romance, ma una storia molto toccante. Conoscevo già l'autrice e mi piace molto come scrive, se volessi qualcosa di più impegnativo questo è il libro giusto

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