lunedì 18 gennaio 2016

Recensione: La ragazza che sapeva troppo di M.R. Carey

Titolo: La ragazza che sapeva troppo
Autore:  M.R. Carey
Casa editrice: Newton Compton
Pag.: 383
Costo: 9,90














Trama
Melanie, dieci anni e un quoziente intellettivo altissimo, ogni mattina aspetta paziente nella stanza dove vive chiusa a chiave che la vengano a prendere per portarla a fare lezione. Ma non è una gita di piacere, gli incaricati la legano a una sedia a rotelle mentre il sergente Parks la tiene di mira con una pistola carica. In classe ci sono altri ragazzini, legati come lei a una sedia e incapaci di liberarsi in attesa di essere sottoposti ai test medici della dottoressa Caroline Caldwell, che sta disperatamente cercando una cura all'epidemia. Fuori da lì il pianeta, infatti, a causa di un virus sconosciuto, ha visto la trasformazione della maggior parte delle persone in esseri senza coscienza che si nutrono di carne umana. Melanie è la prossima detenuta destinata alla dissezione, nonostante la sua insegnante si sia opposta con tutte le forze a questa pratica atroce, nella speranza di salvarla. E proprio quando tutto sembra davvero perduto, Melanie riuscirà a fuggire. La ragazzina diventerà il nuovo leader della rivolta? E il genere umano sopravviverà?


Il commento di Dolci

Avendo sentito parlare tantissimo di questo libro, non vedevo l'ora di immergermi nelle sue pagine. Avevo, però, paura che mi deludesse, invece ne sono rimasta completamente coinvolta.
La storia si apre con Melanie, una bambina molto intelligente, che ogni mattina viene accompagnata in classe legata a una sedia a rotelle e con una pistola puntata alla testa. Anche gli altri bambini sono nelle sue stesse condizioni. 
Ma perché?
Lei non ricorda molto e segue con particolare interesse le lezioni di Miss Justineau, avida di imparare tutto il possibile. 
Pagina dopo pagina scopriamo che, negli ultimi vent'anni, la popolazione è stata infettata da un fungo (Ophiocordyceps), che ha reso alcuni uomini simili a zombie. A causa di un attacco da parte di Hungrie (gli infettati) e Junkers (umani il cui unico scopo è sopravvivere), la bambina si ritrova fuori, nel mondo post catastrofe, alla ricerca di un luogo sicuro in cui vivere. In compagnia di Miss Justineau, del duro sergente Parks, della "crudele" dottoressa Caldwell e del giovane soldato Kieran Gallagher, la bambina si troverà ad affrontare svariati pericoli e imparare cosa c'è al di fuori delle mura. Ma soprattutto capire di essere una dei "cattivi".
Spiegare troppo la trama di questo libro, secondo me, toglierebbe al lettore quella tensione e ansia di conoscere gli avvenimenti che mi hanno accompagnato per tutta la lettura. La cosa che mi è piaciuta di più, infatti, è stato proprio scoprire piano piano cosa fosse accaduto.
Il mondo post-apocalittico descritto dall'autore è davvero inquietante e non così lontano da un possibile futuro, anche se ho trovato l'evoluzione del fungo un po' surreale.
Ho apprezzato tutti i personaggi che, diversissimi tra di loro per carattere e ideali, sono sviluppati benissimo. Non ho potuto fare a meno di amare Melanie, e di essere toccata dall'evoluzione del suo personaggio e dal suo prendere coscienza della sua natura di Hungrie. Bellissimi anche come sono descritti gli sforzi che fa la ragazzina per trattenersi dal far del male ai suoi amici umani. 
E' quasi commovente quando Melanie, durante un viaggio in cerca di un luogo sicuro, osserva il mondo che la circonda cercando di assorbirne ogni minimo dettaglio.
Mi è piaciuto molto anche la caratterizzazione del sergente Parks. Uomo duro e implacabile che però sa rivedere le sue idee riguardo questa bambina così speciale, affezionarsi a lei e cercare di proteggerla.
Ho apprezzato anche gli altri personaggi della storia, anche se in maniera diversa. L'insegnante Miss Justineau non mi ha convinta più di tanto. Il giovane soldato Gallagher, invece, l'ho apprezzato solo verso la fine. Per quanto riguarda la dottoressa Caldwell, nonostante sia un personaggio negativo e di cui non giustifico le azioni, non ho potuto fare a meno di comprendere il suo voler trovare, assolutamente, una cura.
In conclusione ho adorato questo libro da cui non riuscivo a staccarmi per troppo tempo. La fine non mi è piaciuta tantissimo, avrei preferito che le cose fossero andate in modo diverso.

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