sabato 13 maggio 2017

Trame e opinioni: Un lord da conquistare di Virginia Dellamore

Titolo: Un lord da conquistare
Autore: Virginia Dellamore
Casa editrice: /
Pag.: 364
Costo: 0,99 ebook, 0,00 kindle unlimated
















Trama
Londra, 1814. Althea Hope è tutto fuorché un'eroina romantica: ha quasi trent'anni, porta gli occhiali, e il suo guardaroba non contiene un solo abito che non sia terribilmente fuori moda. In più, ricopre la classica professione delle zitelle senza speranza: fa l'istitutrice e la chaperon di una ragazza alla sua prima Stagione. Il suo compito è di accompagnare la ricchissima e bellissima Greta agli eventi mondani, tenendola sotto controllo ma rimanendo sullo sfondo come una severa tappezzaria. Anche Lord William Warwick non è il protagonista perfetto di una storia d'amore: è misogino e scontroso, e i modi villani che sfoggia anche nei migliori salotti gli vengono perdonati solo perché è più ricco di Creso. E' giunto a Londra per cercare moglie: perfino lui, che preferisce concedersi dei rapporti fugaci e considera con orrore la sola idea del matrimonio, si rende conto che a trentacinque anni è venuto il momento di dare un erede legittimo al casato.
Di sicuro William non è l'uomo ideale di Althea.
Di sicuro Althea non è la donna ideale a William.
Eppure, loro malgrado, finiscono con l'incontrarsi troppo spesso e chissà che quelle apparenti scintille d'odio e ripicca non celino ben altri tipi di fiamme...
La storia di un imprevisto che tenta vanamente di lottare contro se stesso, fra battibecchi serrati e baci rubati, balli vorticosi e inseguimenti in carrozza, finti corteggiamenti e vere passioni, nel cuore della Londra gaudente del periodo Regency.

e mezzo 

Il mio commento

Ho spesso sentito parlare di questo romanzo e così ho deciso anche io di leggerlo.
Devo dire che per ironia, scandali, battibecchi, dialoghi a volte assurdi, non manchi di nulla, unica cosa che non mi ha completamente convinta è il linguaggio che credo a mio modesto parere sia più contemporaneo che storico, però a onor del vero, questo ha dato maggior spessore ai protagonisti.

Come si combinassero fra loro il fatto di averlo incontrato due volte soltanto,
di considerarlo abominevole,
e di esserne irrimediabilmente attratta,
non riusciva a spiegarlo...

E invece doveva ignorarla.
Doveva eliminarla del tutto dai pensieri e relegarla al ruolo che le spettava:
una briciola,
una lacrima di pioggia,
u filo d'erba,
un soffio di vento...

Althea non è più una ragazzina, cresciuta nel Kent da una famiglia che amava partecipare più a comizi che non a feste, con la repentina morte dei suoi genitori Althea, però, resta anche senza un soldo. Convinta che oramai il suo futuro sia solo quello di istitutrice, zitella per lo più, non pensa al matrimonio da molto tempo. L'incontro/scontro con William Warwick che la incolpa di volerlo accalappiare con uno scandalo, invece, la dice lunga sull'odio/amore che entrambi testardi provano l'uno per l'altra.
Questo romanzo è stato uno spasso, perché entrambi convinti e chiusi nelle proprie ragioni, non fanno altro che insultarsi trovando parole assurde per offendersi, dal naso troppo lungo alla vista/svista. Dagli abiti non alla moda a quelli troppo osceni, il dilemma della società londinese, le abitudini dei nobili a discapito dei volgari uomini giunti alla ricchezza grazie al lavoro e via di seguito...
In effetti l'autrice racconta di uno spaccato di vita londinese fatto soprattutto di chiacchiere, di mondanità, di apparenze. Althea e William non sono certo degli stereotipi, la dicono lunga sul loro modo di vivere e di interpretare l'etichette londinesi.
Un bel libro, che si legge scorrevolmente.

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