sabato 1 luglio 2017

Trame e opinioni: Non ditelo allo scrittore di Alice Basso

Titolo: Non ditelo allo scrittore
Autore: Alice Basso
Casa editrice: Garzanti
Pag.: 293
Costo: 16,90
















Trama
A Vani basta notare un tic, una lieve flessione della voce, uno strano modo di camminare per sapere cosa c’è nella testa delle persone. Una empatia innata che Vani mal sopporta, visto il suo odio per qualunque essere vivente le stia intorno. Una capacità speciale che però è fondamentale nel suo mestiere. Perché Vani è una ghostwriter. Presta le sue parole ad autori che in realtà non hanno scritto i loro libri. Si mette nei loro panni. Un lavoro complicato di cui non può parlare con nessuno. 
Solo il suo capo sa bene qual è ruolo di Vani nella casa editrice. E sa bene che il compito che le ha affidato è più di una sfida: deve scovare un suo simile, un altro ghostwriter che si cela dietro uno dei più importanti romanzi della letteratura italiana. Solo Vani può trovarlo, seguendo il suo intuito che non l’abbandona mai. Solo lei può farlo uscire dall’ombra. Ma per renderlo un comunicatore perfetto, lei che ama solo la compagnia dei suoi libri e veste sempre di nero, ha bisogno del fascino ammaliatore di Riccardo. Lo stesso scrittore che le ha spezzato il cuore, che ora è pronto a tutto per riconquistarla. Vani deve stare attenta a non lasciarsi incantare dai suoi gesti. Eppure ha ben altro a cui pensare. Il commissario Berganza, con cui collabora, è sicuro che lei sia l’unica a poter scoprire come un boss della malavita agli arresti domiciliari riesca comunque a guidare i suoi traffici. Come è sicuro che sia arrivato il momento di mettere tutte le carte in tavola con Vani. Con nessun’altra donna riuscirà mai a parlare di Chandler, Agatha Christie e Simenon come con lei. E quando la vita del commissario è in pericolo, Vani rischia tutto per salvarlo. Senza sapere come mai l’abbia fatto. Forse perché, come ha imparato leggendo La lettera scarlatta e Cyrano de Bergerac, ogni uomo aspira a qualcosa di più grande, che rompa ogni schema della razionalità e della logica.
Vani è ormai uno dei personaggi più amati dai lettori italiani. Dopo il successo dell’Imprevedibile piano della scrittrice senza nome e di Scrivere è un mestiere pericoloso, Alice Basso torna con la perfezione e l’originalità di uno stile che le ha portato l’ammirazione della stampa più autorevole. Un nuovo romanzo, stesse caratteristiche imperdibili: libri, indagini, amore e una protagonista che diventerà come un’amica un po’ strana che non riuscirete più ad abbandonare.


Il commento di Dolci

Eccoci al terzo capitolo della serie di romanzi che raccontano la storia di Vani Sarca la Ghostwriter più cinica, ironica e psicopatica della letteratura. Questa volta è alle prese con un ghostwriter dal carattere assolutamente impossibile... un po' come lei.
È un libro che non si può fare a meno di divorare in poche ore. Lo stile di Alice è scorrevole e ironico, ma al di là della storia è la protagonista che ti trascina con sé attraverso le pagine.
Vani è un personaggio che si ama alla follia, nonostante lei non voglia suscitare nessuna simpatia nelle persone che le sono accanto. L'autrice ammette di aver creato una protagonista molto affine a Lisbeth Salander (serie Millenium di Stieg Larson) sia nel modo di vestire che nel carattere, ma è riuscita lo stesso a ideare un soggetto oltremodo originale.

Certo che come mi introduco in società io. Vani Sarca all'apice del suo spledore, signori: datee un ambiente sconosciuto e lei individuerà per puro intuito, con sicurezza, la cosa più inaccettabile da fare.

Per me è il personaggio femminile che prediligo tra tutti. In questo libro l'ho trovata più umana, poco capiamoci, ma il giusto che me l'ha resa ancora più simpatica.
Ho amato le incursioni nel suo passato di adolescente e conoscere una Vani più giovane, ma già molto simile a questa donna geniale che è oggi.
Capisce al volo le persone grazie al suo infallibile intuito e alla cura per i particolari. Non le sfugge niente, o quasi...

Lei è proprio incredibile Sarca. Così perspicace, eppure...

Come nei libri precedenti i due comprimari maschili sono molto presenti nella storia. Io sono #teamberganza, ma in questo volume Riccardo è riuscito a sorprendermi piacevolmente.
Il finale del libro mi è sembrato perfetto, ma so che ci sono altri 2 libri ancora da pubblicare. Li leggerò sicuramente perché non voglio salutare ancora Vani e gli altri personaggi della serie.

#1 L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome
#2 Scrivere è un mestiere pericoloso
#3 Non ditelo allo scrittore

Vi riporto qui i due commenti dei precedenti libri:

L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome
Confesso che avrei tranquillamente snobbato questo libro, se non mi fosse stato consigliato così calorosamente! E che grosso sbaglio avrei fatto!
In questa storia così originale c’è un mix di giallo, romance, ironia che mi ha trascinata dalla prima all’ultima riga.
Ho amato da subito la protagonista Silvana Sarca, detta Vani, l’eroina tosta di cui mi piace tanto leggere nei libri. E’ cinica, è pungente, è sarcastica, addirittura fino a sembrare, agli occhi degli altri, acida e antipatica. Veste come una dark ribelle ma è intelligentissima e colta. Nonostante sembri provare una profonda antipatia per tutti è dotata di un’empatia profonda che la fa entrare nella testa delle persone.
Anche gli altri personaggi sono davvero meravigliosi. Il “geniale” scrittore Riccardo Randi, il cinico direttore Enrico, che alla fine sembra preoccuparsi sinceramente di Vani, la ragazzina “clone” in miniatura della protagonista, Morgana. E che dire del commissario Berganza? Un personaggio che mischia tutte le qualità migliori dei mitici investigatori che vivono nei libri gialli.
La storia, poi, è articolata e intricata, ma tutti i nodi vengono sciolti alla fine.
Un’altra cosa che mi è piaciuta molto è stato il leggere i vari riferimenti ad autori e opere letterarie.

Scrivere è un mestiere pericoloso

Mi è piaciuto molto anche questo secondo episodio sulle avventure della ghostwriter ed ora consulente per il mitico commissario Berganza.
Sinceramente non so neanche io perché mi piaccia così tanto il personaggio di Vani, che trovo così originale. Antipatica, strafottente, cinica eppure la adoro. Un po’ mi ci rivedo: neanche io amo troppe le sdolcinatezze e cose simili. Adoro la sua empatia, il modo in cui da un gesto, una parola o una pettinatura riesca a capire tutto di una persona.
Altro personaggio favoloso è il commissario Berganza. I suoi brontolii e il suo assomigliare ad uno dei personaggi dei libri lo rende uno dei soggetti più affascinanti che ho avuto modo di conoscere.
Vederli interagire è una cosa spassosissima.
Tutti i personaggi della storia sono caratterizzati magnificamente e non possono fare a meno di farti affezionare a loro.

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