mercoledì 24 gennaio 2018

Rubrica: Lo scaffale degli incanti

Buongiorno cari lettori, una nuova rubrica entra a far parte del blog, Lo scaffale degli incanti. 
Di cosa si tratta, partendo dall'inizio, è una idea nata da me (Floriana) e Manuela, da un po' di tempo sul blog entrambe, ma più Manuela, ci siamo interessate alla lettura di romanzi per bambini o piccoli ragazzi, vedete le recensioni dei romanzi di Elisabetta Gnone, qualche review party... così si è deciso di creare una rubrica che potesse convogliare queste letture, dando spazio anche ai più piccoli. 
Ma perché Lo scaffale degli incanti?
Il titolo di questa rubrica è pensato perché i romanzi dedicati ai più piccoli hanno un ché di magico, di misterioso, di fantastico, che crea nella mente dei più piccoli immagini incantate, creando a volte anche loro delle storie di fantasia. 
Una rubrica che ha proprio questo scopo, farvi conoscere nuove letture, magari da consigliare ai più piccoli.







Partiamo da una delle autrici che a dire il vero ha coinvolto anche me, e parlo di Elisabetta Gnone, che con le sue storie e mondi incantati, ha incantato anche noi adulti.
Oggi partiamo proprio con lei e con una recensione scritta da Manuela, il processo sarà identico, non cambierà nulla, solo abbiamo voluto creare come dicevo prima una rubrica adatta ai più piccoli

Titolo: Flox sorride in autunno
Autore: Elisabetta Gnone
Casa editrice: Salani Editore
Pag.: 278
Costo: 14,90















Trama
Succede sempre così, un giorno di settembre, qualcuno commette una stranezza più strana delle solite stranezze, e da quel momento, per un mese, a volte due, da Fairy Oak è bandita la normalità. La chiamano "La danza delle follie di stagione". È esilarante quel che avviene in quei giorni e bellissimo, perché ciascuno sembra dare davvero il meglio di sé quanto a fantasia, forza, abilità e... stravaganza. Anche gli alberi non scherzano, l'intera Valle sembra stregata. E Flox ha una teoria al riguardo: basta guardare gli occhi di chi danza per capire che... Lasciamolo dire a Flox, questo mistero lo svelerà lei, la ragazza arcobaleno, l'amica del cuore di Vi e Babù. Questa storia è dedicata a lei e all'amicizia, quella che ovunque ti volti te la ritrovi davanti e qualche volta ti lascia i lividi. E non solo sulla pelle... Età di lettura: da 8 anni.




Il commento di Manuela


Mi piacciono i libri per ragazzi e trovo che Elisabetta Gnone sia una magnifica scrittrice, molto molto adatta ai bambini/ragazzi.
Con questa serie di romanzi, la Gnone racconta le stagioni e i misteri di Fairy Oak. Per la precisione in questo racconto descrive l’autunno.
L’autunno è una stagione strana a Fairy Oak. Succede proprio di tutto e tutto comincia in un preciso momento...

Così: un quieto giorno di settembre qualcuno commetteva una stranezza più strana delle solite stranezze. 
E da quel momento, per un mese, a volte due, da Fairy Oak era bandita la normalità.
Quest’anno toccò al signor McDale dare il via alla Danza [delle Follie di Stagione] o almeno così semprò.
Mi pare fosse il 23 settembre.

Protagonista di questa storia è Flox, una ragazza che ama i colori, tutti i colori per lei erano egualmente importanti.

La fata Felì ha terminato il suo lavoro di tata in casa Periwinkle. È tornata nel mondo delle fate in attesa di un nuovo incarico. Qui racconta alle altre fatine le sue avventure con Vaniglia e Pervinca. Nel fare questo parla di tutti i loro amici, delle loro avventure e di tutti gli altri abitanti del villaggio. Ogni giorno Felì racconta di un mistero di Fairy Oak. 
Questa volta il messaggio alla base è l’amicizia…

«Ebbene, pensa a noi tre come alle rose del Trio e che il ramo penzolante sia quello che è successo stamattina: non dobbiamo fare in modo che i rami deboli del nostro Trio non pendano mai soli nel vuoto. I nostri rami forti dovranno sostenerli.»

Nello stile, questo è il classico libro per bambini. Frasi semplici, non banali, ma ben legate tra loro e scorrevoli. Inoltre i capitoli sono brevi, corredati da belle illustrazioni in bianco e nero che riprendono una frase del capitolo appena letto. Ogni capitolo si apre con in esergo il racconto di una stranezza, poi però la narrazione si lega al capitolo precedente. Ci sono poi delle parti solo di illustrazioni a colori che ricordano i quaderni di Flox.
I temi trattati sono resi “fruibili” dai bambini. In qualche modo con delicatezza, ma anche con precisione, la Gnone affronta anche la relazione con i sentimenti importanti come l’amicizia, la malattia e anche la morte. C’è poi la speranza e la gioia della nuova nascita. Con divertenti episodi racconta la “vita” dei bambini, tutta la loro vita è raccontata attraverso sensazioni e colori…oserei dire anche profumi. Le descrizioni che la scrittrice fa dipingono un bel quadro in 4D. Quando parla del diario di Vaniglia sembra faccia la descrizione del suo stesso romanzo…

Impressi nella carta c’erano i rumori, i profumi, le atmosfere, i colori, le voci della vita del villaggio. Sembrava di vederci: i riti di famiglia.
 Le piccole abitudini, gli amici che venivano a trovarci, le storie buffe e quelle tristi di ciascun abitante, le feste, le domeniche, le vacanze.

Adoro questa autrice. Mi piace come scrive, come descrive emozioni e stagioni. Un esempio bellissimo è quando Flox descrive cosa è l’autunno. 
La bambina dice che questa stagione è un momento di euforia per tutti…

«l’ultimo tributo alla vita che la natura rende in grande stile, dando sfogo a tutte le energie che le sono rimaste, dopo l’esuberante estate e prima del sonnolento inverno.»
Le gemelle sgranarono gli occhi.
«Non siamo parte della natura, noi?»
«Sì» disse Babù «Però…»
«Ebbene, se in autunno non riusciamo a diventare gialli come un acero o rossi come le vigne, abbiamo lo stesso modo tutto nostro di salutare il sole e dire “ciao ciao” a un altro anno che se ne va.»

E dopo una così poetica descrizione dell’autunno, sfido chiunque a non amare questa stagione.
Poi c’è un episodio in cui mi sento tirata in causa…
Qual è la materia meno amata e con la maestra più severa del mondo, tanto che solo il nome De Transvall mette spavento? Naturalmente la matematica!!! E comunque ho trovato un’insegnate “peggio di me”!!!
Concludendo, questo racconto è una bellissima pagina carica di poesia, una fiaba moderna completa e avvolgente. Consigliatissimo!!!

2 commenti:

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