martedì 9 gennaio 2018

Trame e opinioni: Qualcosa di vero di Barbara Fiorio

Titolo: Qualcosa di vero
Autore: Barbara Fiorio
Casa editrice: Feltrinelli
Pag.: 249
Costo: 15,00
















Trama
A rincasare ubriachi nel cuore della notte si rischia di inciampare in qualsiasi cosa: un gradino, i lacci delle scarpe, uno stuoino fuori posto. Ma se ti chiami Giulia, sei una pubblicitaria di successo e per te l'infanzia è solo una nicchia di mercato, puoi anche inciampare in una camicia da notte con una bambina dentro: Rebecca, la figlia della nuova vicina. Allora, tra i fumi dell'alcol, puoi persino decidere di ospitarla per una notte sul tuo divano. Salvo poi rimanere invischiata in sessioni di fiabe da raccontarle ogni volta che la madre, misteriosamente, non c'è. Da Cenerentola a Pollicino, da Raperonzolo alla Sirenetta, purché siano sempre le versioni originali: quelle di Perrault, dei Grimm e di Andersen, dove i ranocchi si trasformano in principi soltanto se li lanci contro un muro, e non sono certo i baci a risvegliare le più belle del reame. Se invece ti chiami Rebecca e sei arrivata da poco in città, puoi provare a conquistare i compagni di classe con le "fiabe vere". Salvo poi imbatterti nelle temibili bimbe della Gilda del cerchietto, pronte a screditarti con le versioni edulcorate della Disney. E forse, nonostante i tuoi nove anni, cercherai di far capire a Giulia, la tua amica del pianerottolo, che, anche se i principi azzurri nella realtà non esistono, l'uomo giusto a volte è più vicino di quanto si pensi. Ciò che ancora non sai è che la verità costa cara. E non solo perché certe cose è meglio non raccontarle, specie quando ci sono di mezzo i segreti degli adulti.


Il commento di Manuela

Ho letto questo libro un po’ per caso, ma sono felice di averlo fatto.
Questo romanzo divertente e al tempo stesso profondo mi è piaciuto molto. Ho riso da sola quasi fino alle lacrime, ma verso la fine mi ha fatto riflettere, ha parlato con delicatezza e sensibilità di un tema tanto importante quale la violenza sulle donne.
Tutta la storia ruota intorno agli abitanti di un pianerottolo, soprattutto su due inquilini che per caso entrano in contatto: Giulia e Rebecca. Giulia è una donna di 40 anni, una pubblicitaria affermata e richiestissima, Rebecca è una dolce bimba di quasi 9 anni. Tra le due si instaura un legame speciale, un legame che porta del bene sia a Giulia sia a Rebecca. Nelle sere in cui la mamma di Rebecca è fuori, Giulia scivola nell’appartamento di fronte al suo e racconta le favole alla bambina.

Nonostante le apparenze, gli orchi e le streghe cattive, 
tutto sembrava più semplice, nelle fiabe.

E questa è la parte divertente, Giulia, sì, racconta le favole, ma a modo suo. Racconta le versioni integrali dei fratelli Grimm, Perrault e Andersen, ma in modo quasi dissacrante, le fiabe della tradizione vengono rivisitate e corrette, tanto che ti trovi a ridere degli stereotipi in esse messi in evidenza e vorresti essere Rebecca che invece cerca di inquadrare quelle favole nelle versioni che conosce anche lei. Eppure alla fine la piccola Rebecca è vinta dal fascino delle “fiabe vere”.
Questo legame notturno trasforma Giulia nella “Signora della Buonanotte” e consente a Rebecca di farsi nuove amicizie a scuola. Soprattutto l’aiuta a “battere” le bullette della scuola.
Attorno a questa forte, ma strana amicizia girano personaggi importanti come Lorenzo collega di Giulia e perdutamente innamorato di lei che ammette solo di fronte alle domande di Rebecca di amare Giulia; Anna, la mamma di Rebecca, una mamma che vuole proteggere la sua bambina da tutto, soprattutto dal male che può venire dal suo ex-marito e poi c’è Leone, un vecchio attore che non vuole ammettere di sentirsi solo.
Questi cinque personaggi con le loro dinamiche, i loro problemi e le loro incomprensioni si legano e alla fine si difendono, quasi diventando una “famiglia”.
Tutto il romanzo è una bellissima storia di amicizia, un’amicizia speciale che ha la forza dei “draghi sputafuoco delle fiabe”.
La storia è scritta in terza persona, per la maggior parte i capitoli hanno al centro della narrazione Giulia oppure Rebecca, con la sua vita a scuola, ma a volte viene dato risalto anche agli altri personaggi. La narrazione è fluida e si legge in modo piacevole e scorrevole.
L’ambientazione non è ben delineata, ma poco importa perché tutto il fulcro del racconto è la vita sul pianerottolo, è una storia che si adatta benissimo ad ogni città italiana (infatti non so perché ma io pensavo fosse Milano).
Un bel romanzo, certamente lo apprezzi in modo particolare se conosci le fiabe vere. Mi è piaciuto molto come viene affrontato il discorso della violenza domestica, anche la descrizione del “marito violento” è puntuale, tanto da fartelo odiare subito. C’è poi un personaggio che ho amato tanto, anche se è secondario: Daniele, il compagno di banco di Rebecca. È fantastico come riesca a stare vicino a Rebecca senza essere invadente, allo stesso modo di come lei si lega a lui.
Ok, non posso che dire: bello bello bello!!!

3 commenti:

  1. io ho amato molto le parti della vita a scuola, certo ho adorato le fiabe vere e il modo di raccontarle di Giulia

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  2. Mi avete incuriosita devo recuperare questo romanzo

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