venerdì 29 dicembre 2017

Recensione: Olga di carta. Jum fatto di buio di Elisabetta Gnone

Titolo: Olga di carta. Jum fatto di buio
Autore: Elisabetta Gnone
Casa editrice: Salani Editore
Pag.: 215
Costo: 14,90
















Trama
E' inverno a Balicò, il villaggio è ammantato di neve e si avvicina il Natale.
Gli abitanti affrontano il gelo che attanaglia la valle e Olga li riscalda con le sue storie. Ne ha in serbo una nuova, che nasce dal vuoto lasciato dal bosco che è stato abbattuto. Quel vuoto le fa tornare in mente qualcuno che anche Valdo, il cane fidato, ricorda, perché quando conosci Jum fatto di Buio non lo dimentichi più. E' un essere informe, lento e molliccio, senza mani né piedi. La sua voce è l'eco di un pozzo che porta con sé parole crudeli e tutto il suo essere è fatto del buio e del vuoto che abbiamo dentro quando perdiamo qualcuno o qualcosa che ci è caro. Jum porta con sé molte storie, che fanno arricciare il naso e increspare la fronte, e tutte sono un dono che Olga porge a chi ne ha bisogno. Perché le storie consolano, alleviano, salvano e soprattutto, queste fanno ridere.


e mezzo

Il mio commento

Tutti sapevano che Olga amava raccontare bene le sue storie o non le raccontava affatto, e quando la giovane Papel attaccava un nuovo racconto, la gente si metteva ad ascoltare. Sarà stata la fame di conoscere per chi non s'era mai mosso dal villaggio; sarà stato il solletico che ogni storia procurava a un angolino della mente, trasformando fatiche e pensieri in sogni e speranze; sarà stato il fascino dell'ignoto e dello straordinario, sta di fatto che, quando Olga cominciava a raccontare, chi era vicino tendeva un orecchio, le finestre si dischiudevano, le voci nel cortile si acquietavano, volti incuriositi sbucavano da dietro il bucato e chi era in casa usciva, trascinandosi dietro una sedia...

Terminato di leggere questo breve incipit iniziale, ho subito pensato a Olga come al pifferaio magico che con la sua musica incantava i bambini, certamente le storie non sono identiche, se il piefferaio aveva un fine diciamo un po' "cattivo" (l'avete mai letta la storia?), Olga incanta con i suoi racconti il villaggio di Balicò. 
E la gente vuole ascoltarla, perché in lei c'è della magia, e con le parole rende le sue storie veritiere. C'è chi sostiene che siano solo storie, chi invece crede che la piccola Olga le abbia vissute realmente, perché troppo dettagliate, particolari.
Ma Olga è anche una bambina, un sottile foglio di carta che resta ancorato alla terra con le sue parole, gira per il villaggio, lasciando le sue uova di porta in porta e ad ogni sosta racconta di Jum...
Ma chi sarà mai?
E così nel piccolo paese si vocifera che sia un mostro, che divori i bambini, che mangi gli animali, che venga dal nulla, che porti con sé paura e tristezza.
Olga sa che tutto ciò non è vero, ma come riuscirà a raccontare la sua storia?
Jum è un essere che si nutre di lacrime, ogni lacrima ha un sapore e più è speziato più Jum ne è goloso, ogni personaggio raccontato da Olga si dispera per qualcosa o qualcuno, e il pianto manifestato viene alimentato da Jum...
Ho spesso sentito parlare dei libri di Elisabetta Gnone, ma non ne avevo ancora letto uno, anche se qui sul blog trovate diverse recensioni, sono tutte di Manuela, che più volte mi ha invogliata a leggere i suoi romanzi. Il mondo raccontato dalla Gnone è il mondo fantasioso dei bambini, che non disdegna anche gli adulti, anzi credo che dietro ogni suo racconto ci sia sempre una morale. La sua scrittura, le sue descrizioni mi hanno catapultata in un mondo che avevo dimenticato, i balocchi, i giochi senza tempo, l'osservare con gli occhi di un bambino, a volte credo che queste cose per noi adulti siano scontate, invece no. Leggere di Olga mi ha portato alla memoria tanti libri letti da bambina, l'incedere del racconto, lo svolgimento, la meraviglia, il finale. Ancora oggi mi stupisco, in un'epoca interinale, dove è lo smartphone a fare da padrone, leggere di fantastici personaggi ognuno con un suo perché, celato dietro immagini che solo dalla mente di un bravo scrittore possono nascere, storie che mi hanno riscaldato il cuore e invogliato a non abbandonare completamente questo genere di libri.




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