lunedì 26 marzo 2018

Trame e opinioni: Bastardo fino in fondo di Penelope Ward & Vi Keeland

Titolo: Bastardo fino in fondo
Autore: Penelope Ward & Vi Keeland
Casa editrice: Newton Compton
Pag.: 282
Costo: 9,90
















Trama

Un australiano sexy e arrogante di nome Chance. Era davvero l'ultima persona in cui mi aspettavo di imbattermi nel mio viaggio attraverso il Paese. Quando la mia macchina si è rotta, abbiamo fatto un accordo: niente programmi, saremmo andati avanti per miglia e miglia passando notti sfrenate in motel sconosciuti senza limiti e senza una meta precisa. E così quello che doveva essere un normale viaggio si è trasformato nell'avventura della vita. Ed è stato tutto davvero incredibile finché le cose non sono diventate serie. Lo desideravo, ma Chance non si esponeva. Pensavo che mi volesse anche lui, invece qualcosa sembrava trattenerlo. Non avevo intenzione di perdere la testa per quel bastardo arrogante, soprattutto da quando avevo saputo che le nostre strade stavano per dividersi. D'altra parte si dice che tutte le cose belle prima o poi finiscono, o no? Forse è così, o forse ero io che non volevo vedere la fine della nostra storia...



Ho comprato questo romanzo più per curiosità che per altro, a dire il vero anche le recensioni discordanti mi hanno incuriosita molto. Non ho letto nulla di Penelope Ward, invece di Vi Keeland, ho letto Bossman. E forse proprio l'aver letto qualcosa prima, mi ha dato la possibilità di capire (spero di non sbagliarmi) quali fossero i dialoghi scritti da lei o il personaggio.
La scrittura a quattro mani è sempre molto particolare, perché spesso ti chiedi chi abbia descritto quel personaggio o l'altro, di sicuro non è il primo libro che leggo di autrici che scrivono insieme, ma quando leggi solo quel tipo di romanzo, e nient'altro, difficilmente riesci a capire chi ha scritto chi o casa.
In Bastardo fino in fondo per esempio ho ritrovato nei dialoghi di Chanse, la mano della Keeland, ripeto magari mi sbaglio, però, l'inventiva, il modo di fare, gli atteggiamenti, nonché la sfacciataggine, mi hanno fatto pensare al personaggio protagonista dell'altro romanzo, Bossman.
Comunque a parte questo, il libro è scorrevole, una storia che comincia con un viaggio, che vede coinvolti Chanse e Aubrey, un viaggio forzato, ma che li porta a dover condividere diversi momenti, compresa l'initmità che si rafforza kilometro dopo kilometro.
Potremmo dire che il libro si divida in due parti, la prima che vede protagonita più Aubrey, con il suo modo di essere, i suoi pensieri, la seconda forse più chiusa, vede invece Chanse, con le sue scelte e i suoi segreti.
Un romanzo che si legge piacevolmente, leggero, dove il ritmo scorre velocemente, dove i dubbi e le perplessità trovano ragione di essere nel finale che penso però sia stato chiuso un po' troppo in fretta.
Una nota che non voglio dimenticare è il compagno di viaggio che Chanse e Aubrey portano con loro, la capra Pixie, presente in tutto il romanzo, potremmo definirla un'altra protagonista, una figura che mi ha fatto più volte sorridere, è quella presenza che nel leggere il libro ti fa pensare quanto assurde e comiche possano essere certe situazioni.




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