martedì 16 maggio 2017

Recensione: Ti vedo per la prima volta di Diego Galdino

Titolo: Ti vedo per la prima volta
Autore: Diego Galdino
Casa editrice: Sperling & Kupfer
Pag.: 256
Costo: 17,90

















Trama
Josephine ha grandi occhi verdi e un sorriso contagioso, nonostante la vita l'abbia presto messa alla prova costringendola a convivere con una malattia che le rende difficili anche le azioni più semplici, e che lei esorcizza tramite la fotografia, grazie a una vecchia polaroid appartenuta a sua madre. Anche se lei, in realtà, sua madre non l'ha mai conosciuta. Anzi, l'ha creduta morta per anni e, quando ha scoperto la verità, ormai era troppo tardi. In compenso però ha trovato una nuova famiglia: tre fratellastri di cui non ha mai sospettato l'esistenza. Carlotta, Emilia e Lorenzo. Arrivata a Roma per scoprire qualcosa di più del suo passato e del suo inaspettato presente, Josephine è subito stregata dal romanticismo della città eterna. Abituata a guardarne le immagini in televisione o al cinema o sui libri, vedere dal vivo tanta meraviglia le dà quasi alla testa. Così, mentre il suo cicerone d'eccezione, Lorenzo, la guida attraverso i luoghi preferiti dalla madre e alla scoperta di incantevoli angoli nascosti, Josephine deve ammettere a se stessa che è pressoché inevitabile innamorarsi di Roma, così come di quel ragazzo degli occhi gentili...


Il mio commento

Cosa ci si aspetta da un autore che oramai ti è entrato nel cuore?
Cosa cerchi davvero, quando a ogni suo romanzo ti sembra di aver già detto tutto e tanto, ma allo stesso tempo troppo poco?
Ecco questo oggi è il mio vero dilemma!
Ma soprattutto onestamente non so da dove, da come, da quale punto cominciare a parlare di questo romanzo senza eccedere, senza raccontare, senza dire nulla di più che già non si sappia...
Conoscevo già da tempo il tema del nuovo romanzo di Diego Galdino, la narcolessia, e spesso mi sono domandata cosa fosse, o meglio non ero sicura di volerlo conoscere, perché non amo quei romanzi che si basano su un determinato problema, mi spaventano, per le emozioni che possono portare, per i sentimenti contrastanti che possono suscitare, ma alla fine conosco Diego, conosco il suo incedere, il suo scrivere e lo apprezzo proprio per quel suo modo di fare, bussando piano ad una porta senza spalancarla eccessivamente, senza voler introdurre un qualcosa che in parte è sconosciuto ai più.
Ciò che però mi incuriosiva prima ancora di leggere questo romanzo è come sarebbe stato, lui che scrive di romanzi d'amore, lui che ancora oggi viene considerato il Nicholas Sparks italiano.
Un tempo ho scritto che in quel romanzo aveva raggiunto ciò che più desideravo in un autore, ora qui non oso pensare a cosa continuerò a scrivere, perché questa mia recensione è scritta di getto, prima che le parole sfuggano, che i pensieri volino via e poi sarebbe difficile ritrovarli.

Il dolore è subdolo e ostinato, perché può assumere diverse forme e sfumature,
perché si nasconde e ti aggredisce quando sei solo e senza difese,
perché mentre rimane in attesa getta un'ombra sulle tue giornate e tormenta le tue notti.
Il dolore ti può sfiancare, specialmente quando si accompagna a situazioni dubbie che non hai il coraggio o la possibilità di chiarire.

Josephine Ponti, ama la vita e poco importa del suo addormentarsi dolcemente, perché la sfida più grande è quella di risvegliarsi per osservare il mondo con un sorriso sulle labbra e conservarlo dietro lo scatto di una polaroid, ricordo di una madre che non ha mai conosciuto, perchè un destino avverso, ha deciso per lei.

...i due si trovarono soli e silenziosi.
Non che fossero imbarazzati, ma erano pur sempre un uomo e una donna che avevano previsto un momento di raccoglimento con se stessi e ora si ritrovavano in due,
e non due qualsiasi, ma due esseri sconosciuti ma intimamente legati e complementari,
l'una con il corredo genetico che manca all'altro, che però di contro ha potuto godere dell'esperienza di crescere insieme alla madre biologica di lei.
C'era questo tra loro: potevano completarsi, e si capiva benissimo da subito,
ma faceva anche un po' paura.

Ma quel destino creduto avverso è fautore invece di una bugia che capovolge l'esistenza di persone che probabilmente non si sarebbero mai incontrate...
Lorenzo è una figura solitaria, un personaggio difficile da inquadrare inizialmente, ma ha un cuore e un animo intenso che con il sopraggiungere di Josephine lo spalanca a braccia aperte, con paure, riflessioni che solo un giovane che è dovuto crescere in fretta può provare.

A volte, nella vita, come in amore, ognuno è quello che vuole essere.

E cosa sono Lorenzo e Josephine, l'uno per l'altra?
Ti vedo per la prima volta è un romanzo che parla di paure e certezze, di scoperta e consapevolezza, leggendolo le perplessità iniziali sono scomparse e sicura di ciò che avevo scritto prima sapevo che il tema principale sarebbe stato curato, sussurrato, discusso, ma mai accentuato, perché come tutte le malattie anche le più blande hanno bisogno di essere dichiarate con parole che solo in pochi riescono a scrivere. Il vero protagonista è l'amore, quell'amore che scaccia le paure, che combatte le avversità, che ispira anche i più scettici a provare qualcosa di diverso, che va oltre il timore, oltre la trepidazione...


"Spero di essere per te l'unicità di qualcosa che capita una sola volta nella vita.
Amare non è un obbligo, una condizione, un diritto o un dovere, amare è una scelta..."

E ora mi tocca...
Ancora una volta caro scrittore, hai citato nei tuoi ringraziamenti il mio nome, la mia persona e te ne sono grata, una gratitudine nata dal mio rispetto nei tuoi confronti, dal piacere che provo leggendo e rileggendo i tuoi romanzi perchè sei un'eterna scoperta in ogni tuo libro.


Se avete voglia di leggere:
Il primo caffè del mattino (recensione)

Mi arrivi come da un sogno (recensione)
Vorrei che l'amore avesse i tuoi occhi (recensione)


2 commenti:

  1. Ho letto altri libri di questo autore che reputo molto bravo. Questo libro mi manca ma me lo segno subito

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...