martedì 23 maggio 2017

Trame e opinioni: Tredici di Jay Asher

Titolo: Tredici
Autore: Jay Asher
Casa editrice: Mondadori
Pag.: 229
Costo: 17,00
















Trama

"Ciao a tutti. Spero per voi che siate pronti, perché sto per raccontarvi la storia della mia vita. O meglio, come mai è finita. E se state ascoltando queste cassette è perché voi siete una delle ragioni. Non vi dirò quale nastro vi chiamerà in causa. Ma non preoccupatevi, se avete ricevuto questo bel pacco regalo, prima o poi il vostro nome salterà fuori... Ve lo prometto." Quando Clay Jensen ascolta il primo dei nastri che qualcuno ha lasciato per lui davanti alla porta di casa non può credere alle sue orecchie. La voce che gli sta parlando appartiene ad Hannah, la ragazza di cui è innamorato dalla prima liceo, la stessa che si è suicidata soltanto un paio di settimane prima. Clay è sconvolto, da un lato non vorrebbe avere nulla a che fare con quei nastri. Hannah è morta, e i suoi segreti dovrebbero essere sepolti con lei. Ma dall'altro, il desiderio di scoprire quale ruolo ha avuto lui nella vicenda è troppo forte. Per tutta la notte, quindi, guidato dalla voce della ragazza, Clay ripercorre gli episodi che hanno segnato la sua vita e determinato, in un drammatico effetto valanga, la scelta di privarsene. Tredici motivi, tredici storie che coinvolgono Clay e alcuni dei suoi compagni di scuola e che, una volta ascoltati, sconvolgeranno per sempre le loro esistenze. Ora è anche una serie televisiva prodotta da Netflix.

e mezzo 

Il commento di Dolci

A ogni nuovo lato di ogni nuova cassetta,
un vecchio ricordo viene stravolto.
Un vecchio compagno di scuola
si trasforma di colpo
in qualcuno che non so più riconoscere.

Un libro che avevo intenzione di leggere da molto tempo e che, in occasione dell'uscita dei telefilm su Netflix, ho finalmente deciso di affrontare.
Diciamo che nel complesso mi è piaciuto questo libro e l'ho letto anche velocemente.

Non avete idea di quello che stava succedendo
al resto della mia vita.
A casa. Persino a scuola.
Non sapete niente della vita di nessuno,
se non della vostra.
Ma quando giocherellate con una parte
della vita di qualcuno, i
n realtà non stuzzicate solo quella.
Purtroppo, è impossibile essere
così accurati e selettivi.
E il particolare con cui vi siete trastullati
finisce poi per influenzarne l'intera l'esistenza.
Tutto agisce… su tutto.

Hannah Baker, la protagonista, è un'adolescente che si suicida e invia, prima di morire, 13 cassette in  cui ha inciso i motivi e le colpe di alcune persone che l'hanno portata al terribile gesto.

...ti sembra di non riuscire a integrarti in questa città. Hai l'impressione che ogni volta
che qualcuno ti offre un appiglio,
poi ti molli all'improvviso,
e tu precipiti ancora più a fondo.

Noi viviamo tutta la storia attraverso gli occhi di Clay Jensen, compagno e amico della ragazza, che ha ricevuto la scatola con i nastri registrati. Mentre ascolta le cassette, Clay si rende conto di come  alcuni eventi, anche apparentemente insignificanti, si fondano insieme creando una situazione insopportabile che ha portato al suicidio Hannah.

...il mio cuore e la mia fiducia
erano ormai ai minimi termini.
E questo tracollo stava scavando
un vuoto nel mio petto.
Come se ogni nervo del corpo
si stesse ritirando verso l'interno,
abbandonando le dita delle mani e dei piedi.
Fino a scomparire.

Veniamo alle mie perplessità. La storia più volte mi è sembrata “artificiosa”.
Anche se alcuni dei motivi sono davvero seri, troppi sono quelli banali; ho dovuto ricordare che quando ero un'adolescente era facilissimo diventare melodrammatica e ingigantire i comportamenti dei miei coetanei. Tuttavia non sono riuscita ad empatizzare con Hannah e questo è stato il problema maggiore con il libro. Non ho capito mai i suoi comportamenti, erano tutti un controsenso. Nonostante qualcosa in sé la mettesse in guardia per non farsi coinvolgere con certe persone e situazioni, più lei vi si buttava a capofitto. C'erano persone a cui non interessava la sua cattiva reputazione e che avrebbero voluto essere suoi amici, ma lei niente, non vedeva nessuno e si sentiva sola.

Mi pare di essere stata abbastanza chiara,
ma nessuno si è offerto di aiutarmi.
Di chi parli, Hannah?
Dei tuoi? Di me?
Con me non sei stata chiara per niente.

Senza sminuire gli eventi che hanno causato il suicidio di Hannah, devo dire che la storia manca di una certa credibilità. Sono stata vittima di bullismo anche io ai miei tempi, e le offese che mi venivano rivolte erano molto più pesanti rispetto a quelle della ragazza, eppure mai una volta ho pensato al suicidio.  Il suo volere incolpare gli altri per il suo gesto per me non regge. Ha chiesto aiuto allo psicologo della scuola ma non lo voleva veramente. Come dice lei stessa:

Ma in tutta onestà, non so se sarebbero
riusciti a convincermi in un senso o nell'altro.
Perché forse ero semplicemente egoista.
Forse volevo davvero attirare l'attenzione.
Sentire gente che discutesse
di me e dei miei problemi.

Più che di bullismo io parlerei di depressione. A parte il comportamento totalmente sbagliato di un suo compagno (non posso dire di più altrimenti sarebbe uno spoiler) le azioni degli altri ragazzi non sono così terribili.

Ho esitato un istante. Farò bene?
 No… ma lo faccio lo stesso.
Sapevi a cosa andavi incontro, Hannah.

Ripeto ho passato momenti peggiori dei suoi.
Forse il personaggio di Hannah aveva bisogno di una migliore caratterizzazione per convincermi del tutto. Perchè non ha cercato di modificare la sua cattiva reputazione o addirittura provato a fare amicizia con gli altri? Una cosa che mi ha infastidita parecchio e che Hannah cita come segno premonitore del suicidio, è il cambiamento della sua acconciatura che nessuno sembra aver notato. Non è che ogni volta che uno cambia il suo look sta pensando al suicidio!
Il libro tratta argomenti importanti e se l'autore avesse sviluppato meglio il tutto sarebbe stato una storia da 5 stelle.





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