venerdì 2 giugno 2017

Trame e opinioni: Dreamwolker. La ragazza che camminava nei sogni di Mariachiara Cabrini

Titolo: Dreamwolker. La ragazza che camminava nei sogni
Autore: Mariachaira Cabrini
Casa editrice: Pubme
Pag.: 306
Costo: 2,99 ebook, 14,00 cartaceo















Trama
Diana ha perso cinque anni della sua vita. Vorrebbe che non fosse accaduto, ma non può cambiare il passato, né cancellare le cicatrici che le ha lasciato. Può solo ricominciare da capo. Costruirsi una nuova identità, trovare nuovi amici, un nuovo scopo, e nascondere a tutti il suo segreto. Nessuno potrebbe mai immaginare che dietro i suoi abiti sempre coordinati, la sua quieta determinazione nello studio e l'abilità di creare dolci squisiti, si celi una paura che stenta a tenere a bada. Nemmeno Sebastiano, l'assistente del corso di giapponese che Diana ha iniziato da poco a seguire. Quando la guarda, lui vede solo una ragazza attraente, con gli occhi grigi più belli che abbia mai visto, ma quando lei lo guarda vede ciò che sta cercando disperatamente di lasciarsi alle spalle. Vede un incubo che le impedisce di dormire, un dolore che l'ha cambiata per sempre e che non vuole mai più provare. Amare è un rischio che non vuole correre di nuovo, ma la scelta non è unicamente nelle sue mani, e osare potrebbe permetterle di raggiungere un traguardo che non aveva mai neppure osato sognare.

Doppia recensione


Il commento di Dolci

Finalmente un romanzo originale rispetto ai molti letti finora. Una storia che mi ha emozionato e coinvolta dalle prime pagine.
Diana, la protagonista della storia è affetta da schizofrenia, malattia mentale che la porta ad avere allucinazioni. A causa dei problemi matrimoniali dei genitori inizia a vedere persone che non ci sono e relazionarsi con loro credendoli reali fino ad entrare in uno stato di catatonia. Risolutivo sarà l'intervento con il dott. Licata che, riconoscendo la sua malattia mentale, la aiuta a ricominciare un nuovo capitolo e avere finalmente una vita normale.
Ho trovato davvero ben sviluppato psicologicamente il personaggio di Diana e la sua malattia. Non avevo mai incontrato una protagonista con questo disturbo ed ero molto curiosa di vedere come l'autrice si sarebbe destreggiata nel raccontare questa storia.
Il romanzo ci accompagna nel viaggio di rinascita di Diana mentre cerca di capire cosa vuole fare della sua vita.

 La nostra natura ci spinge a reggerci in piedi da soli, per quanto disperati possiamo essere. - lesse ad alta voce. 
Era una frase estrapolata da Kitchen, di Banana Yoshimoto.

Mi sono piaciuti anche gli altri personaggi del libro da Sebastiano, che con il suo amore e la sua pazienza riesce a conquistare la nostra eroina, ai vari soggetti che interagiscono con Diana: i vicini di casa Roberto e Cristiano, la coinquilina Elisa, i famigliari di Sebastiano Marzio, Roberta e il piccolo Federico. Ho amato i genitori di Diana che, superata la loro crisi, sono vicini alla figlia supportandola mentre la ragazza decide cosa fare della sua vita.
Durante la lettura non ero mai sicura, al pari della protagonista, se questa realtà che Diana stava vivendo fosse vera o facesse parte delle allucinazioni tipiche della schizofrenia.

E se Stefano non fosse la prima allucinazione che vedo? 
Se i miei nuovi amici, i professori… fossero tutte allucinazioni e io non me ne fossi resa conto?! - le mancava il fiato al solo pensiero. Si sentiva soffocare. Letteralmente. In preda al panico, annaspò, mentre un sudore freddo la ricoprì da capo a piedi. Non riusciva più a respirare. Portò le mani alla gola e cercò di aspirare aria nei polmoni attraverso la bocca aperta, ma non ci riuscì.

Altra cosa che mi ha incuriosito molto sono le varie preparazioni dolciarie della protagonista. Le ho trovate, forse, un po' troppo “tecniche” ma me le sono segnate per poterle fare in futuro.
Lo stile con cui viene narrato questo racconto diverso dal solito è delicato e dolce e mi ha regalato una bellissima esperienza di lettura.

e mezzo

Il mio commento

Quando ho cominciato a leggere questo romanzo ero molto curiosa di come si sarebbe sviluppata la narrazione della storia, perché inizialmente il vissuto di Daria era forte, con eventi che mi hanno lasciata un po' perplessa. Quando poi parte dell'arcano si svela, e la protagonista sembra svegliarsi da un sonno durato cinque anni, le cose, le situazioni cambiano. Scoprire che ciò che si è vissuto, era solo frutto dell'immaginazione, per Daria non è stato facile, ma soprattutto, il difficile sarà convivere con quei "ricordi", troppo presenti, troppo vivi. La descrizione degli effetti della malattia, l'uso di medicinali per quanto esaustivo, ha reso a volte il racconto troppo prolisso, dove invece la mia fantasia è volata, è stato nella descrizione dei dolci che Daria si diletta a cucinare, vera bontà culinaria, nonché l'autrice lascia ampio spazio all'immaginazione e vi garantisco che la mente e la pancia fantasticano tanto per quelle prelibatezza. 
Daria è una donna forte, cerca di combattere con tutta se stessa, le paure però non la lasciano mai, tanto meno gli incubi. Scegliere di cominciare da zero, come se non ci fosse un passato a cui pensare è importante perché l'aiuta a guadagnarsi una certa autostima, poi attraverso il medico che ha capito il problema e soprattutto le reali necessità cerca di seguire alla lettera ogni suo consiglio. 
Non sarà facile per Daria aprire completamente il suo cuore, con Sebastiano tutto sembra andare a gonfie vele, ma se qualcosa dovesse giungere a turbare quella stabilità che lei tanto ha faticato a raggiungere?
Anche i personaggi che girano intorno a Daria e Sebastiano sono ben descritti, con storie collaterali ma che nell'insieme costruiscono una bella trama.


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