martedì 24 aprile 2018

Trame e opinioni: Un ragazzo normale di Lorenzo Marone

Titolo: Un ragazzo normale
Autore: Lorenzo Marone
Casa editrice: Feltrinelli
Pag.: 283
Costo: 16,50
















Trama
Mimì, dodici anni, occhiali, parlantina da sapientone e la fissa per i fumetti, gli astronauti e Karaté Kid, abita in uno stabile del Vomero, a Napoli, dove suo padre lavora come portiere. Passa le giornate sul marciapiede insieme al suo migliore amico Sasà, un piccolo scugnizzo, o nel bilocale che condivide con i genitori, la sorella adolescente e i nonni. Nel 1985, l'anno in cui tutto cambia, Mimì si sta esercitando nella trasmissione del pensiero, architetta piani per riuscire a comprarsi un costume da Spider-Man e cerca il modo di attaccare bottone con Viola convincendola a portare da mangiare a Morla, la tartaruga che vive sul terrazzo all'ultimo piano. Ma, soprattutto, conosce Giancarlo, il suo supereroe. Che, al posto della Batmobile, ha una Mehari verde. Che non vola né sposta montagne, ma scrive. E che come armi ha un'agenda e una biro, con cui si batte per sconfiggere il male. Giancarlo è Giancarlo Siani, il giornalista de "Il Mattino" che cadrà vittima della camorra proprio quell'anno e davanti a quel palazzo. Nei mesi precedenti al 23 settembre, il giorno in cui il giovane giornalista verrà ucciso, e nel mondo circoscritto dello stabile del Vomero (trenta piastrelle di portineria che proteggono e soffocano al tempo stesso), Mimì diventa grande. E scopre l'importanza dell'amicizia e dei legami veri, i palpiti del primo amore, il valore salvifico delle storie e delle parole. Perché i supereroi forse non esistono, ma le persone speciali e le loro piccole, grandi azioni non muoiono mai e sono come il mare: luccicano in eterno.


Non sono un'amante della narrativa contemporanea, ma Manuela in una precedente recensione (La tentazione di essere felici) mi ha portata alla conoscenza di questo autore, quando poi, è andata a una sua presentazione, scrivendomi un resoconto, le ho chiesto se volesse leggere l'ultimo romanzo di Lorenzo Marone, Un ragazzo normale. Lei mi ha risposto, come spesso capita a noi lettori accaniti, di voler dare le precedenza ad altre letture lasciate in sospeso già da molto tempo. Così l'ho letto io!
Partendo prevenuta, lo ammeto, al riguardo, ho chiesto a un'amica se poteva prestarmi il suo romanzo e così ho cominciato a leggerlo, scoprendo un mondo letterario a me sconosciuto, fatto di contemporaneità e soprattutto di normalità.

Allora non potevo saperlo, ma in seguito ho capito che le cose straordinarie,
quelle che resteranno per sempre nella tua vita,
arrivano spesso in punta di piedi e all'improvviso, senza tuoni e particolari avvisaglie.
Proprio come una nevicata...

Correva l'anno 1985, mi sono domandata quanti anni avessi e nell'85 anche io come Mimì, avevo 12 anni. In tutto il libro mi sono spesso rapportata a lui e al suo modo di essere a metà tra il bambino che cresce ancora in noi e l'adolescenza che divampa in altre situazioni.
Ho cercato di scavare nei cassetti della memoria, quelli che conservi, che custodisci come un tesoro inviolabile, perché fanno parte della tua crescita personale.

Le due più grandi forze che i bambini incontrano per prime sul loro cammino sono in genere l'amore e la morte.
E davanti a entrambe spesso si mettono a fare gli scemuniti.
E' un modo come un altro per non dare troppo peso alle cose. Per non restarne schiacciati.

Mimì è un ragazzino che vive tutto per la prima volta, un nuovo amico del cuore, un nuovo amore, la scoperta del proprio corpo, la voglia di emulare qualcuno.
E' uno di quei ragazzini che a differenza dei suoi coetanei, spesso si perde tra giornaletti di fumetti, la sua passione, la ricerca di parole che ancora non conosce il significato, rendendolo agli occhi degli adulti un ragazzino "particolare-speciale". Mimì è speciale, perché riesce a essere quello che è, un adolescente in preda agli ormoni, con una grande voglia di crescere e di fare la differenza.
Mimì ha sogni e desideri come tutti noi, ma i suoi sono diversi, più reconditi nella coscienza umana, lui questo però ancora non lo sa. Cerca nei miti e negli eroi qualcuno che possa aiutarlo e lo scopre guardando la vita di Giancarlo, un venticinquenne che abita nel suo stesso stabile, che scrive per vivere, che racconta a tutti la dura verità. Ma Mimì non capisce ancora cosa vuol dire, "dire e scrivere della verità" e le conseguenze a cui può portare.
Il 1985 è l'anno in cui Giancarlo Siani viene ucciso, freddato, con diversi colpi di pistola, perché? Perché ha raccontato, come tutti i giornalisti che credono nel potere della penna e della parola cosa in quel periodo stava accadendo a Napoli.
Sono gli anni della prima nevicata, sono gli anni dell'arrivo di Maradona, sono gli anni del terremoto e Mimì racconta la sua storia, il suo vissuto e di come gli eventi gli abbiano cambiato la vita.

A ogni modo, questa è stata la mia infanzia, la mia vita da adolescente: uno stare tutti insieme, il respiro di uno sulla guancia dell'altro, senza alcuna possibilità di avere un momento e un luogo che fossero davvero miei.
Fu proprio quella situazione di eterna condivisione a spingermi a isolarmi,
a farmi rifugiare in un mondo solo mio che viveva di vita propria,
e in quel mondo, in quei frangenti, imparai a non avvertire più il russare di papà, 
e non sentire le telenovele della nonna, i dibattiti politici del nonno o il ruminare rumoroso con il quale Bea masticava il solito chewingum.
Il giorno che pensai di diventare un supereroe, non sapevo che, in realtà, 
io supereroe in parte già lo ero.

Mimì adulto, gira di stanza in stanza, ricordando il vecchio appartamento degli Scognamiglio, in ogni camera un ricordo, Viola al pianoforte, Sasà che faceva scherzi telefonici, papà Rosario che annaffiava le piante e poi Morla la tartaruga...
Quanto di normale c'è nella vita di Mimì?
Tutto, mi verrebbe da dire, i sogni di un ragazzino, la ricerca dei superpoteri, la voglia di far capire ai più grandi quanto i suoi sogni siano altrettanto grandi e non inverosimili.

"Parli sempre di superpoteri... la lettura e la scrittura sono i poteri più potenti di cui disponiamo, ci ampliano la mente, ci fanno crescere, ci migliorano, 
a volte ci illuminano e ci fanno prendere nuove strade, 
ci permettono di cambiare idea, ci danno coraggio di fare ciò che desideriamo."

La normalità è la vita stessa che va vissuta in pieno, come il supereroe di Mimì...
Ho trovato in ogni singola citazione da me riportata il potere delle parole, il racconto che Marone fa della normalità attraverso gli occhi di Mimì, la storia di Giancarlo, la storia di Sasà il migliore amico di Mimì, il profondo amore verso Viola, e tutta la gente del quartiere, un quartiere popolano, dove la vita è scandita dal lavoro di portinaio di Rosario, dal lavoro di salumiere di Angelo, dalle domeniche trascorse a tavola e poi alla radio per ascoltare le partite di calcio, alla meraviglia per la prima nevicata...

Sasà mi guardò e disse solo: "Mimì, hai visto? Nevica neve!"







Presentazione del libro

“Un ragazzo normale” di Lorenzo Marone
Sabato 3 marzo 2018 alle ore 12 ho partecipato alla presentazione dell’ultimo libro di Lorenzo Marone presso la Nuova Libreria Europa nel centro commerciale I Granai di Roma.
Francesco Piccolo ha dialogato con l’autore Lorenzo Marone del nuovo romanzo di formazione “Un ragazzo normale”. Dopo una brevissima introduzione al romanzo, la conversazione si è concentrata sui protagonisti del romanzo stesso.
Marone ha quindi parlato della figura di Mimì, del suo amico Sasà, ma anche di Mattias, per poi soffermarsi sulla figura di Giancarlo Siani. Ha però specificato che il romanzo non è un romanzo su Siani, ma con Siani. Chiaramente ha costruito il suo romanzo su un personaggio storico e quindi ha dovuto contestualizzare la situazione, cosa però che si è rivelata “facile” poiché il quartiere d’origine di Marone è lo stesso in cui è vissuto Siani. Importante è anche il tempo storico, è un libro che ha come sfondo gli anni ’80, anni in cui era centrale la passione calcistica con Maradona.
Francesco Piccolo chiede all’autore quale è stata la genesi di questo romanzo, Marone ha risposto che era sua intenzione parlare di cosa voglia dire essere eroe, sulla tematica del super-eroe, ma anche sulla normalità. Mentre era incentrato su questi pensieri ha avuto occasione di vedere una mostra fotografica su Siani. A quel punto ha unito un “eroe” dei nostri giorni e lo ha incuneato nella storia di Mimì, un ragazzino come tanti, che vive nel dialetto, ma che ama leggere. Non si perde dietro il calcio o gli altri idoli, ma ama i libri e collezionare necrologi. Mimì trova in Siani il suo punto di riferimento, il suo modello. Siani è un personaggio gigantesco nella sua normalità.
Proseguendo nel dialogo a due, Piccolo chiede a Marone di parlare della figura del padre di Mimì. Marone definisce il padre come il grande alleato di Mimì. Da qui l’autore afferma che nel suo romanzo è centrale il legame familiare. Spesso nei suoi libri le famiglie sono famiglie disastrate, qui la famiglia è una famiglia “normale”. Quindi afferma che questo romanzo è un omaggio alla famiglia normale, ai legami familiari, ai rapporti con gli adolescenti che spesso sono difficili.
Prima di concludere questa chiacchierata sul libro, Piccolo afferma che il romanzo parte allegro, ma piano piano cambia l’atmosfera tanto che porta a commuoversi. Non è un libro triste, ma è un libro che porta delle emozioni forti.
Viene chiesto poi al pubblico di porre le proprie domande, dopo alcune domande anche io ho posto la mia:
Ha detto che gli anni ’80 erano il periodo della condivisione di andare a giocare insieme, oggi viviamo in un mondo che è fatto di “social”. Qual è il suo rapporto con questo mondo, legge le recensioni dei suoi libri, le commenta o semplicemente le ignora?
Le leggo e le commento, ma sono una cosa sfiancante. Sono molto attivo su FB e molto spesso mi arrivano mail e link dal mondo dei social, spesso si fa fatica a dare retta a tutti. Sicuramente FB mi dà un ritorno importate, perché mi fa vedere la quotidianità.
Al termine della presentazione, Lorenzo Marone si è fermato per il firma-copie dei suoi romanzi.





















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