mercoledì 2 maggio 2018

Rubriche: Lo scaffale degli incanti



Salve lettori, come state? Oggi sul blog nella rubrica lo scaffale degli incanti Manuela ci parla di un romanzo particolare, sempre dedicato ai ragazzi, L'ottava confraternita, un libro che Manu conosce a menadito, perché ha partecipato a un blogtour e dove ha raccontato un giorno da fantasma. Una storia da lei inventata di sana pianta, facendo riferimento ad alcuni passi del romanzo stesso (qui trovate il blogtour), ma ora parliamo del romanzo e di cosa ne pensa la nostra lettrice...

Titolo: L'ottava confraternita
Autore: Alessia Racci Chini
Casa editrice: Fanucci Editore
Pag.: 416
Costo: 14,90















Trama

In un paesino delle Alpi italiane, sul confine italo-franco-svizzero, sorge ciò che rimane del Grand Hotel Bluemillion. Abbandonato da più di trent'anni, l'imponente rudere del lussuoso hotel è adesso infestato dalle anime di coloro che nelle sue sale hanno trascorso i momenti più felici della propria esistenza terrena. Da troppo tempo, le giornate dei fantasmi del Bluemillion scorrono tutte uguali, polverose e monotone, finché la Scuola Anti Mistero non decide di stabilire proprio lì la sua sede. Con l'arrivo dei professori e degli alunni della S.A.M., gli ambienti del Grand Hotel ritornano agli antichi splendori, eppure i fantasmi non sono per niente felici del cambiamento e dichiarano guerra ai nuovi arrivati. Ma quando il confine tra il regno dei vivi e quello dei morti cade, e i due mondi riescono finalmente a incontrarsi, le cose prendono una piega inaspettata. La curiosità spinge fantasmi e giovani medium a oltrepassare barriere e timori, dando il via a piccole rivoluzioni. Un gruppo di studenti in particolare, l'Ottava confraternita, sfiderà le regole consolidate della scuola, costringendo gli stessi professori a mettere in dubbio false certezze e a fare i conti con inconfessabili paure... In regalo il Quaderno dei nomi, uno strumento indispensabile per scoprire la Scuola Anti Mistero e diventare un vero cacciatore di fantasmi! Età di lettura: da 10 anni.


Oggi vi voglio parlare di questo bel libro per ragazzi, che ho avuto il piacere di leggere.
Ho avuto l’occasione di partecipare al Blog Tour grazie alla Fanucci Editore. Quando ho avuto tra le mani il libro, ero felicissima e ho potuto notare che l’edizione era molto curata ed elegante. Mi è piaciuta sia la copertina, sia le pagine interne del volume, che sono decorate con un paesaggio montano, per ricordare l’ambientazione della storia. Il tutto è impreziosito dal “Quaderno del Nome”. Questo piccolo libricino è una parte importante della storia.
Questo romanzo è la storia di un gruppo di ragazzi “speciali”, che sono stati reclutati per frequentare la Scuola Anti Mistero. Peccato che la scuola sia infestata da un gruppo di fantasmi molto ostili. Tra lezioni con i professori, manifestazioni di fantasmi, ricerche sulla storia del luogo e avventure varie, il romanzo ci racconta la vita dei primi mesi dell’anno scolastico di dieci alunni, ragazzi diversi tra loro, con qualità particolari e che devono imparare ad andare d’accordo.
Un’avventura misteriosa e affascinante, dove i ragazzi dovranno affrontare alcune paure, ma soprattutto dove impareranno il valore della fiducia e della collaborazione.
Come accennavo, ci sono tanti temi importanti, primo fra tutti la gestione della paura.


Paure che sono tanto dei giovani quanto dei professori. Viene qui messo in luce quanto sia importante non farsi dominare dalla sensazione, ma cercare di capirla e quindi imparare a gestirla, chiaramente cosa non facile se si ha a che fare con dei fantasmi!
Viene dato risalto anche all’importanza e al rispetto delle regole, che la maggior parte delle volte sono ritenute inutili (dalle menti giovani e ribelli), ma che servono a muoversi con sicurezza, soprattutto quando ci affronta l’incognito.
Altro tema importante, ripreso più volte nel corso della narrazione, è la necessità di collaborare ed avere fiducia nelle persone che abbiamo intorno. Siano essi i nostri compagni o i nostri professori.
È presente anche il valore del confronto tra colleghi, tra compagni e anche tra generazioni. Gli studenti danno una bella lezione ai professori e una delle professoresse della scuola cerca di illuminare la mente dei colleghi più “rigidi”.
Per ultimo mi piace porre l’accento sul tema dell’amore. Qui viene raccontato l’amore “scandaloso” tra due persone che per l’epoca in cui hanno vissuto non poteva essere manifesto, un amore tanto forte che supera il “limite” della morte. C’è l’amore che è amicizia profonda e c’è l’inizio dell’amore romantico tra due adolescenti. Il tutto trattato con la dovuta delicatezza che deve caratterizzare un romanzo rivolto ai ragazzi.


Attraverso le loro avventure quotidiane, le loro scorribande e anche attraverso gli studi, questi dieci ragazzi avviano il loro percorso di maturazione e crescita, di conoscenza delle loro potenzialità e anche del loro valore, nonché dei loro sentimenti. Sono ragazzi messi insieme per caso, forse in modo sconclusionato, ma alla fine costruiscono un legame forte, diventano una famiglia.
Molto dettagliata è la ricerca del luogo; ricca di particolari è la descrizione del luogo fisico, ma anche delle caratteristiche che lo rendono particolare; la presenza delle entità ultraterrene è descritta in modo minuzioso…


Bellissima è la ricerca che i ragazzi effettuano, una ricerca dettagliata che li porterà a guardare con occhi diversi il luogo che li ospita. Anzi, devo dire che la storia antica, di questo luogo, è forse l’altra protagonista di tutta la vicenda.
Sicuramente l’ambientazione e, per alcuni versi, la narrazione ricordano molto Harry Potter (per me non è stato un grave danno, io adoro Harry!!!), ma solo a tratti. La storia si articola e si dipana in modo originale e accattivante. Il libro è diviso in due parti: chiaramente nella prima sono presenti molte digressioni, volte a presentare al meglio tutti i personaggi, che sono tanti, e questo porta come conseguenza che il prologo e la prima parte abbiano un ritmo lento. L’autrice sente la necessità di descriverli in maniera piena, dando risalto alle loro caratteristiche. Tutta la prima parte è il prodromo della seconda, dove la narrazione diventa più coinvolgente, rimanendo comunque un po’ lenta. Ormai tutti gli attori dell’avventura li conosciamo e quindi riusciamo ad appassionarci alle loro gesta, anche ai loro battibecchi e alle loro imprese spericolate. Alla fine della lettura ci siamo molto affezionati ai giovani protagonisti, tanto che viviamo male la loro punizione. La cosa bella è che il finale fa presagire ad una continuazione, quindi il nostro terminare la lettura non sarà un addio, ma solo un arrivederci… spero a presto, perché ora sono un po’ curiosa.
Mi piace concludere questo mio pensiero con una citazione che per me è importante. Di solito i bambini hanno paura del buio e in questo racconto il “buio” avrà un ruolo determinante… anche per gli adulti: infatti il momento in cui anche i professori, quelli che dovrebbero detenere la conoscenza, si trovano in un momento di smarrimento, quando sono obbligati a riflettere, è forse la parte che ho preferito. Quindi trovo sia giusto non perdere di vista questa massima…








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